FAST FASHION E SHOPPING CONSAPEVOLE

Salve a tutti!

Sapete cos’è la FAST FASHION

Noi della classe 5I lo abbiamo scoperto grazie al Progetto di PCTO realizzato con Amici dei Popoli nel 2021

E ora lo vogliamo condividere con voi…

Il  progetto ha inizio il 3 maggio 2021, con il primo incontro sul tema del fast fashion. Le due operatrici di Amici dei Popoli, Margherita e Ilaria, ci hanno spiegato la natura del progetto e il suo futuro svolgimento, dunque ci è stato descritto dettagliatamente in cosa consisteva e quali sarebbero state le differenti azioni che avremmo dovuto mettere in atto per concretizzarlo. 

Durante questo primo incontro ci hanno introdotto al mondo della fast fashion, inizialmente sottoponendoci alcune domande per comprendere il livello di consapevolezza e preparazione che avevamo acquisito sull’argomento. Così siamo entrate realmente a contatto con la realtà del fast fashion grazie ad attività interattive e coinvolgenti che hanno stimolato la nostra curiosità. Infatti Margherita ed Ilaria ci hanno mostrato del materiale didattico-digitale realizzato personalmente da loro, come alcune presentazioni Powerpoint che illustravano genericamente problematiche relative a questo tema e contenenti stimoli per la discussione. Una di queste presentazioni era composta da slides con domande, più specifiche sul tema, a cui dovevamo rispondere scegliendo una delle quattro opzioni da loro fornite. Per affrontare questa attività ci siamo divisi autonomamente in piccoli gruppi composti da quattro o cinque persone, utili a confrontarci sulle differenti domande estrapolate dal quiz.

Solo dopo aver conosciuto a fondo, attraverso vari incontri formativi, questo argomento che è sempre più attuale, abbiamo potuto iniziare a lavorare concretamente sul nostro primo progetto: la creazione di un questionario online. Tale questionario aveva lo scopo di farci conoscere le abitudini nel vestire e le conoscenze sul tema fast fashion di un target specifico di persone. Come primo step abbiamo riflettuto a lungo su quello che doveva essere l’obiettivo della nostra ricerca e siamo così riusciti a formulare concretamente il questionario. Abbiamo optato per poche domande aperte e molte a risposta multipla, per un totale di quindici. In seguito il questionario è stato condiviso ai nostri coetanei e ad un gruppo di conoscenti della generazione dei nostri genitori, ma anche agli over 60, tramite social, principalmente whatsapp e instagram, durante il periodo estivo. All’ inizio dell’ anno scolastico abbiamo raccolto ed analizzato tutti i dati per avere un quadro generale del risultato ottenuto; la classe è stata suddivisa in gruppi al fine di analizzare in modo più approfondito i risultati.

L’aspetto su cui il nostro gruppo si è concentrato è il fatto che la maggior parte delle persone non compri abbigliamento di seconda mano perché questa tipologia di negozi è poco popolare. Dunque la gente pur di non spendere troppo tempo per cercare e informarsi su questa tipologia di negozi, ripiega sulle grandi catene che inquinano l’ambiente facendo parte del sistema fast fashion. Questo processo fa parte di una realtà ormai radicata nella nostra società occidentale in cui la cosa più importante è avere tutto e subito, senza pensare a ciò che sta dietro la merce che compriamo e scartiamo tutti i giorni. Per produrre infatti le quantità di cui le persone necessitano tutti i giorni, si ricade in un reazione a catena, produzione-distruzione, che il nostro ecosistema non riesce a sostenere.

Per questo è compito delle nuove generazioni trovare una soluzione per poter gestire al meglio la situazione in modo che essa sia vantaggiosa per noi ma soprattutto per il pianeta che abitiamo. A tal proposito, avendo noi molto a cuore questa problematica, abbiamo messo in campo il nostro tempo e le nostre capacità comunicative per cercare di risolvere al meglio questo problema. A tal fine, abbiamo deciso di sfruttare quello che è il più potente mezzo di comunicazione dei nostri giorni: il web. Tramite i nostri profili instagram abbiamo sponsorizzato un account di informazione creato da noi con l’obiettivo di sensibilizzare il maggior numero di persone possibile. Riteniamo che il social più efficace, così come quello che ha maggiore impatto ed è più accessibile a tutti, sia Instagram. In questo account pubblicheremo diversi post relativi a svariate sfaccettature del mondo della fast fashion, nei quali riporteremo notizie attuali, proporremo progetti concreti e avvieremo una vera e propria campagna di sensibilizzazione sul tema. L’username del nostro account è  ‘vesti.verde’ e per il momento sono presenti quattro post.

Il primo post è dedicato alle nostre presentazioni, in cui abbiamo spiegato chi siamo, cosa ci ha spinto ad aprire la pagina e a cosa ci dedicheremo.

Il secondo post ha invece lo scopo di dare una prima infarinatura generale sulla tematica che andremo ad affrontare, ovvero che cos’è la fast fashion. Nella descrizione di questo post abbiamo anche allegato alcuni link di articoli affidabili che ne parlano in modo più specifico. Nel terzo post abbiamo cominciato ad affrontare le problematiche causate dal fast fashion legate all’impatto ambientale. 

Nel quarto, invece, abbiamo parlato di alcuni piccoli negozi di seconda mano qui a Bologna, quali Humana Vintage Bologna, Friperie e Zero Vintage, che hanno poca visibilità, in modo tale da introdurre le persone che ci seguono al mondo dell’usato. 

In conclusione 

Grazie a questo progetto abbiamo concretamente fatto la nostra differenza per migliorare la situazione e abbiamo constatato che ci sono moltissimi modi tramite i quali poter agire nel proprio piccolo per cambiare le cose.

Per questo motivo crediamo che il nostro dovere più importante sia quello di informare e sensibilizzare il maggior numero di persone possibili, sia della generazione dei giovani ma anche della generazione degli adulti, per far sì che si venga a sapere qual è il rischio concreto di continuare con questo stile di vita. Sosteniamo che la responsabilità sia di tutti, e che ognuno abbia la possibilità di cambiare le cose. A livello individuale, si deve cercare di cambiare radicalmente il modo in cui si fa shopping. Non è necessario cambiare completamente il proprio stile di vita ma è sufficiente  smettere di essere schiavi dell’ultima moda del momento. Sempre a livello individuale, si deve cercare di investire sulla qualità e non sulla quantità; quindi comprare capi che servano veramente e che abbiamo una qualità abbastanza alta da poter essere indossati per diversi anni. Per quanto riguarda la nostra collettività, in particolare la vita di gruppo a scuola, si dovrebbe parlare di questo tema nelle varie assemblee di istituto organizzate ogni mese, sempre al fine di fare informazione, ma anche organizzare mercatini dell’usato tra ragazzi, nei quali magari è possibile ‘acquistare’ capi di abbigliamento attraverso uno scambio di altri capi. Le iniziative sono tantissime e la creatività dei giovani ha un ruolo fondamentale. Siamo noi a dover prendere in mano le redini della situazione per poter cambiare le cose, poiché sarà nostro compito prenderci cura del pianeta tra qualche anno. 

Per concludere, questo progetto ci è piaciuto moltissimo e ora, oltre che essere più informate sul tema della fast fashion, siamo anche cariche di stimoli e abbiamo l’obiettivo di far diventare la nostra una grande differenza. 

Giorgia A. Carlotta F. Elena G. Valentina G. 5I